E' interessante citare un commento di Khaled Fouad Allam che affronta direttamente il nodo della Convenzione Europea e delle radici cristiane.
Ed è particolarmente interessante che sia proprio un musulmano a sottolineare la necessità di mantenere vive le radici cristiane.
Scrive Fouad Allam: “la questione delle radici cristiane d’Europa, in un momento in cui tutti parlano di eterogeneità delle culture e di multietnicità, suscita altre problematiche: come accogliere l’altro se si nega se stessi? Come saldare un patto tra comunità umane se l’Europa rifiuta di riconoscersi?. Le radici affondano nella terra dove incontrano altre radici. Se le radici del cristianesimo affondano nel mondo ebraico e in quello greco, oggi esso incontra l’islam, domani l’Africa e l’Asia. L’incontro è possibile soltanto se si è consapevoli delle proprie radici. Pensare alle radici dell’Europa significa pensare ai possibili, a volte inediti, prolungamenti del continente”.
1 commento:
Cito Magdi Allam, dal Corriere del 4 marzo:
Il problema di fondo è la guerra interna all'islam come religione e ai musulmani come fedeli. Il male sta nel mancato riconoscimento e nell'assenza di rispetto tra le molteplici anime che da sempre compongono la galassia dell'islam. Perché, a dispetto di un luogo comune, non esiste un solo islam ma diversi islam, pur nella comune fede in Allah e nel profeta Mohammad (Maometto). E senza il rispetto è inevitabile che alla fine esploda il conflitto tra quanti si arrogano la titolarietà di rappresentare il "vero islam" e chi viene condannato come "eretico", "apostata", "nemico dell'islam". L'ennesima guerra delle moschee tra sunniti e sciiti in Iraq, fomentata dal terrorismo wahhabita di Al Qaeda, è una nuova conferma del male interno dell'islam.
A mio avviso ci vorranno decenni, se non secoli, prima di sradicare la radice del male. Perché comporta una severa critica del testo sacro e delle altre fonti dogmatiche su cui ci si basa per elaborare la legge e l'ideologia islamica, così come comporta una rivoluzione culturale e dell'istruzione che affermi una cultura della vita, del rispetto, dell'amore e della libertà.
Per quanto ci concerne qui in Occidente, dobbiamo avere l'intelligenza, la saggezza e la determinazione non solo a non farci coinvolgere, ma ad assumere una strategia che prevenga l'insorgere di una guerra di religione sul nostro territorio. L'Occidente si è già purtroppo trasformato, per ignoranza, viltà e collusione ideologica, in una roccaforte dell'integralismo e dell'estremismo islamico. Bisogna muoversi in tempo e con fermezza.
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