Così si esprimeva, tra l'altro, Don Andrea Santoro, scrivendo ai suoi amici romani pochi giorni prima della sua uccisione, avvenuta il 5 febbraio scorso mentre pregava inginocchiato nella sua chiesa:
[...] Si dice e si scrive spesso che nel Corano i cristiani sono ritenuti i migliori amici dei musulmani, di essi si elogia la mitezza, la misericordia, l’umiltà, anche per essi è possibile il paradiso. È vero. Ma è altrettanto vero il contrario: si invita a non prenderli assolutamente per amici, si dice che la loro fede è piena di ignoranza e di falsità, che occorre combatterli e imporre loro un tributo… Cristiani ed ebrei sono ritenuti credenti e cittadini di seconda categoria. Perché dico questo? Perché credo che mentre sia giusto e doveroso che ci si rallegri dei buoni pensieri, delle buone intenzioni, dei buoni comportamenti e dei passi in avanti, ci si deve altrettanto convincere che nel cuore dell’Islam e nel cuore degli stati e delle nazioni dove abitano prevalentemente musulmani debba essere realizzato un pieno rispetto, una piena stima, una piena parità di cittadinanza e di coscienza. Dialogo e convivenza non è quando si è d’accordo con le idee e le scelte altrui (questo non è chiesto a nessun musulmano, a nessun cristiano, a nessun uomo) ma quando gli si lascia posto accanto alle proprie e quando ci si scambia come dono il proprio patrimonio spirituale, quando a ognuno è dato di poterlo esprimere, testimoniare e immettere nella vita pubblica oltre che privata. Il cammino da fare è lungo e non facile. Due errori credo siano da evitare: pensare che non sia possibile la convivenza tra uomini di religione diversa oppure credere che sia possibile solo sottovalutando o accantonando i reali problemi, lasciando da parte i punti su cui lo stridore è maggiore, riguardino essi la vita pubblica o privata, le libertà individuali o quelle comunitarie, la coscienza singola o l’assetto giuridico degli stati. [...]
Testo integrale della lettera
3 commenti:
Forse sarebbe il caso che in Vaticano si leggessero attentamente l'edizione italiana del Corano a cura dell'Ucoii. I commenti sono pieni di ingiurie e di condanne di miscredenza nei confronti dei cristiani, degli ebrei, degli occidentali e dei musulmani che non si sottomettono al loro arbitrio.
E' un'interpretazione ideologica piena di odio e di violenza, molto diffusa tra le moschee. Come potrebbe diventare il testo d'insegnamento dell'islam nelle nostre scuole?
Vorrei invitare tanti cattolici a non cavalcare il caso 'Islam nelle scuole' per poter sostenere l'analogo diritto all'insegnamento della nostra religione. Come ha già detto Morenita, non è la stessa cosa.
Giusta riflessione sulla scelta degli eventuali insegnanti!
Se per assurdo la proposta dell’introduzione dell’ora di religione islamica nelle scuole dovesse essere approvata, i figli degli immigrati che frequentano le scuole pubbliche si troverebbero seriamente esposti a quel rischio di indottrinamento in senso fondamentalista, cui è esposta la maggioranza di coloro che frequentano le moschee.
Lo si puo' dedurre dal fatto che proponente è Nour Dachan, presidente dell'Ucoii, l’interfaccia italiana di Hamas e dei “fratelli musulmani”.
Il suo atteggiamento aggressivo è fin troppo evidente ed anche peoccupante, da arginare con tempestiva fermezza, se si considera che, pur rappresentando soltanto i suoi iscritti (circa duecento) sul totale di un milione di musulmani presenti in Italia, l’Ucoii già pretende di arrogarsi la rappresentanza dei musulmani d’Italia.
E che ne dite della sua dichiarazione che : episodi di violenza fondamentalista in Italia non potranno accadere “fino a quando saremo nel dialogo”.?
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