giovedì 7 marzo 2019

... A totale carico del servizio sanitario

In che mondo viviamo? 
“Il Ministro della Sanità autorizza la somministrazione, a carico del servizio sanitario nazionale, del farmaco che blocca la pubertà nei bambini. Il Governo del cambiamento. Di sesso”.
Se non vi ribellate nemmeno a “questo”, italiani, tutto è inutile. Fonte

---> cliccare per ingrandire

10 commenti:

Anonimo ha detto...

https://www.centrostudilivatino.it/determina-aifa-sulla-triptorelina-nota-congiunta-di-scienza-vita-e-il-centro-studi-livatino/

DETERMINA AIFA SULLA TRIPTORELINA: NOTA CONGIUNTA DI SCIENZA & VITA E IL CENTRO STUDI LIVATINO

Anonimo ha detto...

https://www.maurizioblondet.it/le-nuove-direttive-unesco-corrompere-bambini/

Fratelli d'Italia Camera ha detto...

“Chiediamo al ministro della Salute Giulia Grillo di bloccare immediatamente la follia del libero utilizzo del farmaco gender triptorelina. È un farmaco antitumorale che nel suo utilizzo off-label, autorizzato da AIFA, inibisce la pubertà e prepara alla cosiddetta ‘riassegnazione sessuale’, ovvero a un intervento chirurgico che permette di cambiare sesso agli adolescenti. Una VERGOGNA da fermare senza se e senza ma‼️”

Anonimo ha detto...

Giorgia Meloni:
Via libera alla somministrazione del "farmaco gender" che blocca la pubertà e serve a far cambiare sesso agli adolescenti. A carico del servizio sanitario nazionale. Ignorati i rischi sulla salute e i pesanti effetti collaterali. Io penso che questa società sia completamente impazzita. Ma un governo normale fermerebbe questa follia.

Maria Guarini ha detto...

A prescindere dai rischi, pure pesanti, sulla salute la decisione è frutto di un'antropologia malata sulla quale non si può sorvolare....

Anonimo ha detto...

La Gazzetta Ufficiale conferma quanto si paventava, circa la possibilità che la Triptorelina, il farmaco che inibisce lo sviluppo puberale anche nei minorenni con disturbi dell'identità sessuale, sia a totale carico del Servizio sanitario nazionale, «in casi selezionati in cui la pubertà sia incongruente con l’identità di genere». Il ministro della Salute, Giulia Grillo, come tutto il suo partito, è il perfetto paradigma della deriva morale e scientifica del nostro Paese.
Come volevasi dimostrare, il Ministro e tutto il Movimento 5 Stelle hanno sposato l'ideologia gender LGBT, così come hanno fatto in questa e nella passata legislatura, votando sempre a favore delle proposte di legge del Partito Democratico, a favore delle DAT (eutanasia), del divorzio breve, di pseudo matrimoni ed adozioni a coppie dello stesso sesso e legalizzazione delle droghe, nonché promuovendo l'aborto e limitando l'obiezione di coscienza dei ginecologi. Il Movimento 5 Stelle non è che una propaggine ibrida delle peggiori politiche di PD, SEL, +Europa/Partito Radicale, in ultima istanza del Socialismo-scientifico, quindi marxista, del Comunismo sovietico che diede espressione al sistema filosofico di Hegel, nonché del Liberalismo, ideologie abbondantemente condannate dalla Chiesa Cattolica. Degni figli della vecchia Democrazia Cristiana, come Renzi e Zingaretti.

http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/03/02/19A01426/SG

Magdi Cristiano Allam ha detto...

In Italia è stato legalizzato e verrà prescritto gratuitamente il cosiddetto “farmaco gender”, un medicinale in grado di bloccare lo sviluppo della pubertà nei bambini che non si sentono a loro agio con il proprio sesso, per consentire loro di scegliere se diventare maschio o femmina quando diventeranno adolescenti.
Con Determina del 25 febbraio 2019 - pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 2 marzo - il dirigente dell’area pre-autorizzazioni dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha inserito la molecola triptorelina fra i medicinali erogabili a carico del Servizio sanitario nazionale. La molecola TRP potrà essere somministrata, sotto stretto controllo medico, ad adolescenti affetti da Disforia di Genere (DG), allo scopo di procurare loro un blocco temporaneo (fino a un massimo di qualche anno) dello sviluppo puberale, con l’ipotesi che ciò “alleggerisca” in qualche modo il “percorso di definizione della loro identità di genere”.
La triptorelina è un potente farmaco antitumorale che ha tra i suoi effetti collaterali quello di sospendere la pubertà. L’Agenzia del Farmaco si dice convinta che l’antitumorale si possa utilizzare senza problemi «considerati l’efficacia di triptorelina nel sospendere la pubertà e il profilo di sicurezza del trattamento, il beneficio evidenziato nei diversi aspetti della condizione clinica, e l’assenza di alternative terapeutiche più efficaci e/o sicure». E ha stabilito che la triptorelina potrà essere prescritta «a totale carico del Servizio sanitario nazionale».

Magdi Cristiano Allam ha detto...

...segue
Luciano Moia sul quotidiano “Avvenire”, organo della Conferenza Episcopale Italiana, scrive: “Sull’uso della triptorelina i dubbi esistono eccome. A cominciare dai motivi che consiglierebbero di sospendere lo sviluppo della pubertà a un adolescente in presenza di diagnosi di disforia di genere. Opportuno ricordare che il blocco dello sviluppo puberale si renderebbe necessario in attesa della cosiddetta 'riassegnazione sessuale', cioè dell’intervento chirurgico utile a 'cambiare' il sesso biologico in presenza di gravi sintomi psicologici altrimenti non trattabili. Succede in un caso ogni novemila persone. Ma nessuno può dire, neppure in quel rarissimo caso, che per curare la disforia sia necessario inibire l’ormone dello sviluppo testicolare e ovarico. Anche perché le statistiche riferiscono che la persistenza della disforia di genere è compresa dal 12 al 27% dei casi. Vuol dire che su dieci preadolescenti che manifestano disturbi riferibili alla disforia, almeno 7-8 risolveranno il loro problema al termine dell’età dello sviluppo. I falsi allarmi insomma, determinati da cause psico-sociali e dalle influenze negative della cultura della fluidità di genere, sarebbero ben più numerosi dei casi reali”.
Sempre Luciano Moia domanda: “È vero che questo farmaco potentissimo, bloccando la pubertà e quindi non consentendo la strutturazione dell’identità sessuale secondo il sesso biologico del soggetto, finisce per compromettere anche la definizione morfologica e funzionale del cervello? Gli esperti che hanno studiato il problema hanno visto che, bloccando lo sviluppo puberale dai 12 ai 18 anni – limite previsto dalla legge per l’intervento chirurgico – si potrebbe determinare farmacologicamente un disallineamento tra sviluppo fisico e sviluppo cognitivo. Sarà possibile recuperarlo? Che effetti avrà questo blocco ormonale sull’equilibrio del ragazzo coinvolto? E sarà possibile preservare la sua fertilità?”.

Magdi Cristiano Allam ha detto...

...segue/2
Nel novembre 2018 Scienza & Vita e il Centro studi Rosario Livatino hanno anche loro sollevato i seguenti dubbi sulla somministrazione della triptorelina: “Il cosiddetto farmaco viene immesso nell’elenco del Servizio Sanitario Nazionale in carenza di studi clinici e di follow-up a lungo termine; è alto il rischio, adoperando la triptorelina per bloccare la pubertà fino a 4 anni circa – dai 12 ai 16 anni d'età –, di indurre farmacologicamente un disallineamento fra lo sviluppo fisico e quello cognitivo del minore; non esistono evidenze sull’effettivo pieno ripristino della fertilità nel caso di desistenza dal trattamento e di permanenza nel sesso di appartenenza; resta sospesa la questione del consenso all’uso del cosiddetto farmaco, vista la scarsa consapevolezza di adolescenti e preadolescenti circa le proprie potenzialità procreative. Premesso poi che la capacità di agire viene raggiunta al compimento della maggiore età, come faranno i medici a garantire che il consenso di un pre-adolescente cui si intenda somministrare la triptorelina sia “libero e volontario”? Che cosa accadrà se i genitori vorranno accedere alla “cura” e il minore no, o il contrario, o, ancora, in caso di contrasto fra genitori? Potrà il genitore (o il tutore) esprimere l’assenso a un atto di disposizione del corpo altrui, in evidente contrasto con l’ordinamento vigente? Da ultimo: fra i poteri di AIFA, autorità amministrativa con competenze delineate dal quadro normativo europeo e nazionale, non rientra quello di affrontare e risolvere questioni che coinvolgono beni di rilievo costituzionale, tutelati da Convenzioni internazionali ed europee, che oltrepassano la portata e i confini della mera autorizzazione al commercio di un farmaco”.
Cari amici, nel contesto di un’Europa che ha il più basso tasso di natalità al mondo e le cui popolazioni sono a rischio di estinzione perché fanno sempre meno figli, anziché promuovere la cultura della vita e sostenere la famiglia naturale, le madri e i giovani per metterli nella condizione di rigenerare la vita, si promuove all’opposto la cultura della morte e si sostiene tutto ciò che si traduce nella morte, nella sperimentazione e sterilizzazione sessuale, dall’aborto all’eutanasia, dal matrimonio omosessuale all’utero in affitto, dall’eugenetica al blocco farmacologico della pubertà. Chiediamo al Governo di intervenire subito per salvaguardare i nostri figli. Dobbiamo acquisire e diffondere informazione corretta, recuperare i valori che ci fortificano dentro, mobilitarci per riscattare questa nostra civiltà decadente. Andiamo avanti. Insieme ce la faremo.

Potete aderire alla campagna contro il blocco della pubertà dei bambini promossa da citinzengo.org
https://citizengo.org/it/pc/169128-non-bloccate-puberta-dei-bambini-stop-alla-triptorelina-libera

Anonimo ha detto...

https://www.tempi.it/menti-adulte-in-corpi-bambini-e-disabili-in-maneggevoli-e-lera-dei-pharma-cyborg/