domenica 31 marzo 2019

Ius soli, altolà di Meloni a Conte: «Il governo sta cedendo alle pressioni della sinistra»

Precedenti sullo Ius soli qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui - qui.

”Il governo cede nuovamente alle pressioni della sinistra e non chiarisce ai cittadini la propria posizione su un tema importante. Io non ho dubbi: no allo ius soli e no alla cittadinanza per automatismo”. È quanto scrive su Facebook il presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. A innescare la polemica è stato il premier Conte con una inopinata apertura alla revisione della legge sulla cittadinanza. Lo ius soli ”non è nel contratto di governo, ma io auspico che si avvii in sede parlamentare una riflessione serena, dove si può valutare anche una prospettiva di nascita sul territorio italiano, ma che deve essere collegata a un percorso di integrazione serio”. ”Occorre un percorso di integrazione – conclude – affinché un ‘neonato’ possa aver vissuto, conosciuto e condiviso a nostri valori comuni”.

Di Maio tenta di sdrammatizzare, ma…
Interviene anche Luigi Di Maio per sdrammatizzare, ma ormai Conte il guaio lìha combinato.  “Non comprendo tutto questo trambusto dietro le dichiarazioni del presidente del Consiglio. Conte ha specificato che lo Ius Soli non è nell’agenda di governo. E lo ribadisco: non è nell’agenda del governo e non sarà dunque una misura che questo governo discuterà, anche perché c’è già una normativa in Italia che regola la cittadinanzaLa riflessione auspicata dal Presidente -riguarda una sua sensibilità. Legittima, per carità, ma personale”. cerca di calmare le acque, il vicepremier, ma l’apartura di Conte  resta. A futura menoria?

Lollobrigida: «Conti pensi piuttosto ai problemi degli italiani»
Le parole del vicepremier erano stato subito criticate dal capogruppo di FdI alla Camera, Freancesco Lollobrigida. ”Molto grave che il presidente Conte apra allo ius soli augurandosi che il tema arrivi in Parlamento”.  ”È evidente -insiste Lollobrigida-  che se lo ius soli dovesse arrivare in Aula si aprirebbe uno scontro parlamentare, dagli esiti incerti, che non farebbe altro che alimenterebbe un clima già esacerbato dentro e fuori dal Palazzo. Invece di occuparsi degli immigrati Conte farebbe meglio, contratto o non contratto, a pensare ai diritti e ai problemi degli italiani. Quegli stessi italiani che il 4 marzo 2018 hanno chiaramente detto no anche allo ius soli”. - Fonte

5 commenti:

Intanto in Grecia ha detto...

http://www.occhidellaguerra.it/grecia-pignoramenti-casa/

La cura ha funzionato. Il paziente è morto. La Grecia, dopo aver accolto la Troika, si trova sempre più con le spalle al muro. Basta guardare i dati, o passeggiare per le vie di Atene, per rendersene conto. Aumentano i senza tetto e gli indigenti. La gente non riesce più a curarsi e tutti gli asset nazionali sono stati (s)venduti per portare a casa solamente briciole. In poche parole, la Grecia sta sparendo. E a poco servono le parole di Alexis Tsipras che, novello Ulisse, annuncia la fine di questa Odissea.

Ma i problemi, ora, potrebbero solamente aumentare. Come riporta l’Huffington Post, infatti, “con un voto a netta maggioranza, il Parlamento greco ha approvato la proposta del governo per modificare le norme che proteggono dai pignoramenti le prime case di chi ha contratto debiti con le banche, la cosiddetta legge Katseli dal nome del ministro che la presentò durante la fase più critica della crisi, scaduta a fine 2018 e poi prorogata per pochi mesi”. Questa decisione sarebbe maturata in seguito a un diktat dell’Eurogruppo per sbloccare i fondi per Atene in quanto “l’approvazione di tredici misure sulle sedici concordate con le istituzioni europee, portata sul tavolo Ue a marzo scorso, non è stata sufficiente per i funzionari di Bruxelles a sbloccare la prima tranche dei 4,8 miliardi di euro che devono rientrare nelle casse greche entro il giugno del 2022 in ripartizioni semestrali”.
....

E intanto a Verona ha detto...

https://www.lavocedelpatriota.it/verona-meloni-difenderemo-dio-patria-famiglia/

Esempio emblematico ha detto...

"Venezia fu grande finché ebbe Dio con sé (...). Era nobile fierezza quella che spingeva i magistrati veneti a proclamarsi cristiani non soltanto tra le domestiche pareti, ma anche e sopra tutto in pubblico. Erano tempi quelli nei quali la politica non misurava gli inchini da farsi a Dio. Ma appunto per questo l'autorità era rispettata, e con l'autorità, la patria. La libertà c'era allora, ma non la libertà che è licenza, e però tirannia, perché dove non vi è maestro, tutti sono maestri e una nazione senza maestro è una nazione di schiavi. Povero popolo! A lusingarti ti hanno detto sovrano; ma, fatto sgabello nella polvere ai sobillatori che volevano innalzarsi sopra le tue rovine, ti sei, logicamente, ribellato. Obbedire a Dio, non vuol dire essere servo, perché si obbedisce a Dio che è Padre, e noi suoi figli, e appunto essere figli vuol dire essere liberi (...). Con Dio Venezia sciolse la questione sociale, cosi come aveva sciolta la questione politica con un'organizzazione potente tra capitale e lavoro, perché allora l'eguaglianza, la fratellanza e la libertà esistevano. Regnava allora sovrana la carità, ma non quella che segna il povero con il marchio dell'abiezione e vorrebbe rinchiuderlo in un domicilio coatto. E c'era giustizia: giustizia per tutti, anche per chi sta in alto. La Scala dei Giganti narra parecchi episodi solenni di questa giustizia che rendeva Venezia così sicura e rispettata in Europa tanto che accorrevano nei suoi porti, come ad un asilo di pace, le navi dei popoli più differenti ed avversi (...). Se Venezia si fosse conservata sempre fedele al suo Dio!".... "Nella stessa sua giustizia Dio fu con Venezia larghissimo di misericordia. È misericordia di Dio se Venezia non è stata ridotta alla condizione di Aquileia e di Torcello, che non sono che un nome. Questa misericordia di Dio starà su Venezia anche per l'avvenire se essa vorrà conservarsi fedele alla sua tradizione e alla sua gloria: la fede".... ".
(Papa san Pio X - Discorso per l'anniversario della dedicazione della Basilica di S. Marco)

Anonimo ha detto...

Per fortuna che Giorgia c'è!

Anonimo ha detto...

I nostri media hanno fatto più servizi compassionevoli e comprensivi in due mesi su quei vermi di occidentali andati a prendere ordini dall'Isis e che ora piagnucolano di voler tornare in Italia e in Europa di quanti ne abbiano mai fatti in cinque anni sui cristiani perseguitati dagli stessi vermi occidentali. I nostri media sono diventati gli assistenti sociali dei nostri carnefici.