Esistono numerosi studi, che vertono sul fatto di come i regimi democratici si basino su di un sistema che vede un gruppo elitario egemonizzare tutti gli altri consociati; ciò può avvenire, in particolar modo, attraverso l'esercizio di un'intensissima e continua campagna di propaganda.
Tale campagna prevede l'esclusione delle impostazioni ideali effettivamente divergenti rispetto a quelle volute dal gruppo egemone, tramite la loro demonizzazione; tuttavia, per salvare l'apparenza di un pluralismo di facciata, si ammette l'esistenza "gruppi d'opposizione", i quali, in realtà, altro non fanno che declinare i medesimi modelli d'aggregazione sociale voluti dal gruppo egemone, sia pure se in termini talora così differenti, da indurre il soggetto meno provveduto a credere che realmente si tratti di un'offerta politica alternativa a quella che, di fatto, si percepisce come autoritativamente imposta ai consociati.
Appare evidente come la perpetuazione di questo sistema democratico imponga un attento controllo, diretto ed indiretto, della qualità dell'informazione che obiettivamente venga ad essere veicolata all'interno della società; questo affinché, nella percezione del cittadino medio, nulla abbia a contrastare, rispetto all'esigenza d' un acritico accoglimento di quella logica apparente, che si pone alla base del modello politico il quale s'intenda far risultare come l'unico da ritenersi eticamente ammissibile, per esplicita volontà dei gruppi egemoni .
In questa più amplia cornice di contesto, viene ora a proporsi il problema delle c.d. "fake news".
Certo, è indubitabile che, oggi come in qualsiasi epoca della storia, circolino delle notizie fasulle; se mai il problema odierno è dato dal fatto che il senso comune, ormai da tempo addomesticato a doversi piegare alle più irrazionali suggestioni imposte dalla propaganda esercitata dai soggetti egemoni di cui sopra, non riesce più a cogliere la falsità insita in una tendenziosa rappresentazione di fatti o in un ragionamento logicamente erroneo . Ed ecco che, dunque, i regimi democratici vengono a por rimedio alla faccenda, a seconda di quella logica che li contraddistingue: vietando autoritativamente la circolazione e la diffusione delle "fake news" !
Ovviamente, accomunando in tale unica (ed eticamente deprecabile) categoria, tanto le notizie che falsifichino la realtà, quanto quelle le quali, invece, si limitino a contrastare il senso dei modelli ideali e sociali autoritativamente imposti alla collettività dal gruppo egemone e che quindi, tanto, "more solito", si dovrebbero comunque demonizzare ...
Rien ne va plus, les jeux sont faits ...
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