E' il titolo del libro scritto da Marcello Pera e Joseph Ratzinger.
Un uomo di Stato e un uomo di Chiesa confrontano le proprie analisi sulla situazione spirituale, culturale e politica dell'Occidente e in particolare dell'Europa. E, pur partendo da posizioni diverse, scoprono una sostanziale convergenza circa le cause di questa crisi e i rimedi che potrebbero correggerla. L'uno come laico e l'altro come pensatore religioso - concordano sulla necessità di un rinnovamento spirituale prima che politico: una crescita morale che dia senso allo sviluppo tecnologico, economico, sociale.
Il succo dell'analisi: l'Europa ha firmato un Trattato costituzionale che è un rebus fin dal titolo. Dopo tanta retorica sulla "riunificazione del continente", ha difficoltà anche solo ad allargarsi. I suoi membri sono divisi sul seggio all'Onu, sulla guerra in Iraq, sul dopoguerra, sulle relazioni con l'America, sui rapporti con Israele, sulle organizzazioni terroristiche, sulle politiche di difesa, di immigrazione, di sicurezza. Cala demograficamente e ha difficoltà a competere sui mercati globali. Chiamata a votare per il suo Parlamento, non si presenta alle urne. E chiamata a definire la propria identità, si rifiuta di declinare le proprie radici culturali e religiose. Sembra Babilonia, è l'Europa di oggi. Quella che predica l'idea relativistica che non esistono valori universali, neppure quei suoi grandi princìpi che hanno civilizzato il mondo. Quella che per non chiamare i problemi per nome usa il 'linguaggio politicamente corretto'. Quella che si dice laica mentre pratica una forma dogmatica e arrogante di ideologia laicista.
C'è qualcuno che l'ha letto e può inserire il suo commento? Se non l'avete letto, vale la pena farlo perché l'analisi è lucida, ampia e significativa.
3 commenti:
La Chiesa cattolica è consapevole della necessità primaria di ricristianizzare l'Occidente, denunciando il dilagare della cultura laicista, consumistica, relativistica. Ma mentre la Chiesa vuole salvare le proprie «pecorelle smarrite», gli integralisti islamici, dentro e fuori casa nostra, sognano di conquistare un territorio altrui, il nostro Occidente percepito come una nazione senza anima e priva di valori. Coloro che tra noi disdegnano i valori di Occidente, identità e radici cristiane, che almeno sappiano che proprio questo vuoto alimenta l'appetito dei militanti della Guerra santa islamica mondiale.
Non posso che essere d'accordo con mic.
Il vero Stato viene costruito innanzitutto nell’interiorità dell’uomo e nella sua anima. La “casa europea” non può dunque essere costruita in maniera adeguata se non viene costruita nell’anima stessa dell’“uomo europeo”. In altri termini, la “casa europea” non può sussistere se non è e non si sente “europeo” colui che la abita.
Cito Magdi Allam, dal Corriere della Sera del 28 febbraio:
E' un bene per tutti che l'Occidente abbia una identità forte e condivisa che affondi la sua ragion d'essere nelle radici giudaico-cristiane e nella tradizione laico-illuminista. E' un bene per l'Occidente ma è un bene anche per i musulmani il cui futuro non può che essere all'interno di una comune civiltà umana.
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