lunedì 23 dicembre 2019

Il via libera alla Cannabis light sarebbe stato un disastro politico

Il presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati ha deciso di non ammettere nel maxiemendamento depositato dal governo alcune norme, tra cui quelle che avrebbero consentito il via libera alla commercializzazione della cosiddetta cannabis light. La  Casellati ha defeso la sua  decisione come scevra da condizionamenti politici, essendo meramente tecnica. Invitando a promuovere un disegno di legge coloro che ritengono la misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge”. Al di là degli argomenti aconomici e in primis ideologici addotti, la misura perlatro non è scevra di implicazioni mediche e proprio per questo non va trattata con l'approssimazione con cui è stata proposta. Di seguito un articolo che ne fornisce le ragioni

 Via libera alla cannabis “light”, il professor Serpelloni:
“Un disastro politico”

“Un disastro politico che calpesta le evidenze scientifiche sugli effetti negativi della cannabis e che non fa altro che favorire un business sulla pelle dei cittadini”. Il professor Giovanni Serpelloni, già capo dipartimento anti-droga della Presidenza del Consiglio, attualmente senior fellow all’University of Florida, Drug Policy Institute, usa parole durissime per commentare l’emendamento approvato in Senato che dà di fatto il via libera alla cannabis light in Italia.

Professore in base all’emendamento approvato, sotto lo 0,5% di Thc la canapa non si può considerare sostanza stupefacente. Quali evidenze scientifiche vi sono a sostegno di tale tesi?
“Innanzitutto l’emendamento non permette comunque la vendita di cannabis per uso umano lasciando intatta l’ipocrisia di negozi che vendono sì droga, ma non per essere utilizzata dagli uomini che la comprano. Dal punto di vista scientifico la percentuale dello 0,5% vuol dire che in un grammo di vegetale possono esserci fino a 5 milligrammi di Thc. Ebbene questa quantità di Thc è quello che viene definitivo in termini tossicologi ‘dose minima drogante’ quindi assumendo tale quantità di sostanza si hanno effetti psicoattivi su coordinamento, guida dei veicoli e percezione della realtà. In una scatoletta di 8 grammi di vegetale, una di quella in commercio nei nuovi negozi, vi sono fino a 40 milligrammi Thc. Faccio presente che uno spinello medio ne contiene 25 milligrammi”.

Cosa a suo avviso ha mosso il Parlamento ad approvare tale emendamento?
“Credo si tratti di un grande favore che il Parlamento italiano ha fatto ai commercianti di vegetale drogante, una operazione di marketing sulla pelle dei cittadini messa in atto attraverso una variazione rocambolesca in Finanziaria volta a legittimare i negozi di cannabis light, una rete commerciale preparata in vista della legalizzazione della cannabis potenziata: del resto le persone impegnate nella rete commerciale di vendita della cannabis cosiddetta light, sono le stesse che propongono la legalizzazione della cannabis potenziata. Insomma, un emendamento dell’ultima ora per annullare gli effetti della sentenza della Cassazione che riconosceva e contrastava il pericolo delle false vendite di vegetali destinati in realtà all’uso umano”.

Quali rischi concreti vede in questa svolta legislativa?
“Questo emendamento è passato senza nessuna consultazione tecnico scientifica di tossicologici, medici legali, esperti: parliamo di un gruppo di politici, senza competenze specifiche in ambito sanitario, che si è mosso in barba al parere dello scorso anno del Consiglio superiore sanità, parere poi stravolto perchè contrario alla rete commerciale in essere. Questo emendamento pone da un lato una pericolo per la sanità pubblica, dall’altro agli studenti e ai ragazzi offre un segnale devastante. Passa cioè l’idea che la cannabis in genere sia legale con una evidente diminuzione della percezione del rischio. Peraltro nessuno dice ai clienti di questi negozi che se fumano cannabis light e la polizia li ferma, risultano positivi al drug test e viene ritirata loro la patente e sequestrato il mezzo. Vadano poi a dire al giudice che si trattava di droga ‘light'”.

Ora cosa auspica?
“Vi sono sessanta giorni per decreti applicativi e per il via libera del Ministero della Salute, dell’Interno e dell’Agricoltura. Sono certo il Governo avrà un approccio tecnico coscienzioso che terrà conto del disastro politico a cui stiamo andando incontro. Qui non si tratta di una manovra di destra o di sinistra, ma di una scelta fatta in una stanza insieme al principale produttore di questa sostanza senza alcun vantaggio per la sanità pubblica e per i ragazzi italiani”. - Fonte

12 commenti:

Maria Guarini ha detto...

http://www.atlanticoquotidiano.it/rubriche/laltra-faccia-del-lunedi-la-rivoluzione-sovranista-avanza-ma-un-passo-avanti-e-due-indietro/

Da Fb ha detto...

Gli italiani sono molto generosi "si sono" tassati per il MES: “125 miliardi di euro italiani per banche tedesche” E per accogliere tutta l'Africa.
Praticamente l'Italia è nella morsa dell'Africa e dell'Europa.

Anonimo ha detto...

Ecco perché si voterà in primavera.
Articolo a firma mia e di P. Becchi su "Milano Finanza" (MF) di oggi. In edicola.
Il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari renderà conveniente (a tutti) tornare alle urne a Costituzione vigente.
Col taglio, Italia Viva, LeU e più Europa scomparirebbero.
Il governo giallo-rosso ha i mesi contati.
(Giuseppe Palma)

Anonimo ha detto...

Il governo blinda il provvedimento, zeppo di nuove tasse, con la fiducia e un passaggio in meno in Parlamento. La Lega il 2 gennaio si appellerà alla Corte costituzionale. Che l'anno scorso avvertì: «Basta tagli ai tempi...».

Anonimo ha detto...

Legge di Bilancio
PD e M5S hanno fatto fuori il Parlamento. Tanto poi i "fascisti" sono sempre gli altri.
Se la democrazia parlamentare è uccisa da sinistra, allora tutto va bene.
Un mio corsivo:
https://scenarieconomici.it/leggedibilancio-pd-e-m5s-hanno-fatto-fuori-il-parlamento-tanto-poi-i-fascisti-sono-sempre-gli-altri-un-corsivo-di-g-palma/

Insuperabile Veneziani! ha detto...

Conte, il personaggio dell’ano 2019
.....
P.S. Chiedo perdono per il ritratto anale più che analitico. Ma era solo un divertissement, un innocuo gioco natalizio per festeggiare l’arrivo dell’ano nuovo. Semel in ano licet insanire.
MV, La Verità 24 dicembre 2019
http://www.marcelloveneziani.com/articoli/conte-il-personaggio-dellano/

Anonimo ha detto...

Ha scritto Augusto Minzolini: “L’avvento del Prodi “politico” fu progettato, programmato. Fu il tentativo di ricostituire un “ordine” dopo Tangentopoli. Ricordo un aneddoto: pochi mesi prima di essere costretto a lasciare l’Italia, a poche settimane dall’episodio delle monetine davanti al Raphael, Bettino Craxi, che io seguivo assiduamente come cronista politico de La Stampa, mi consegnò un documento, senza intestazioni, di 13 pagine. Dentro c’era un’analisi che individuava in Tangentopoli uno strumento per privatizzare i gioielli dell’economia italiana (era menzionata anche la famosa riunione sul Britannia, quella nella quale la grande finanza internazionale aveva immaginato un “dopo” per il mondo post-comunista e per il nostro Paese): ebbene nell’ultima pagina di quel documento, siamo nel 1993, si parlava di un possibile governo Prodi…… Dopo qualche settimana mi fu detto – ma non ebbi mai una conferma ufficiale – che quel documento era un rapporto dei servizi segreti tedeschi sui piani della finanza anglosassone. Fantapolitica? Probabilmente, ma ho sempre pensato che Prodi fosse un predestinato. L’uomo su cui l’establishment italiano – quello che era venuto fuori dalla democrazia cristiana e dal partito comunista – aveva puntato per portare l’Italia nella seconda Repubblica.” (Augusto Minzolini “Quando il retroscena conquista la ribalta” in “Passi perduti” di Giorgio Giovannetti, 2018)

Anonimo ha detto...

...segue

Sarà utile rileggere le cronache di Tangentopoli alla luce di quanto è accaduto dopo, con diverse leggi elettorali, per consentire la nascita di nuovi partiti o la rinascita di vecchi oppure movimenti che uno dopo l’altro si sono candidati a governare senza averne cultura e capacità e soprattutto, salvo qualche eccezione, esprimendo una classe dirigente non in grado di restituire alla politica il prestigio perduto e alla democrazia liberale il necessario equilibrio dei poteri.

E così, periodicamente, la mattanza continua. Inseguito per un decennio da tutte le procure è tramontata la stella di Silvio Berlusconi, il tycon della tv commerciale che si era illuso di farla franca sposando il linguaggio dei populisti e mettendo al loro servizio le sue reti. Al suo posto è salito sul palcoscenico Matteo Renzi, sicuramente il più “politico” dell’ultima generazione di politici. Si può essere d’accordo con lui o meno, ma aveva un progetto per il Paese: ricreare un soggetto politico in grado di governare l’Italia da una posizione di centro. Che sia una sinistra che guarda verso il centro, o viceversa, per Renzi poco importava. Non era una novità ma uno schema con cui la democrazia cristiana aveva governato nel secolo scorso, anche se bisogna dire che l’aggiunta di intenzioni rottamatrici e di riformismo anticorporazioni, dopo vent’anni di Seconda Repubblica, era apparso a molti del suo ex partito un progetto estraneo alla cultura cattocomunista del PD e da eliminare presto, e con ogni mezzo, dal dibattito politico. Allo spegnersi dell’esperienza del leader fiorentino si accendeva il Movimento 5 Stelle: l’eredità della protesta delle monetine del Raphael la prende Beppe Grillo con i suoi “vaffaday”, una nuova puntata del populismo made in Italy. Tuttavia è giusto riconoscere che i “grillini” hanno incanalato il malessere nel solco dell’antipolitica assolvendo ad una funzione positiva, evitare che il malumori vestissero i gilet gialli o addirittura la camicia nera dei nostalgici del fascio. Il problema è nato nel momento in cui, con le elezioni del 2018, il Movimento ha dovuto assumere i connotati di un nuovo ceto politico di governo. La mediocrità dei suoi rappresentanti è sotto gli occhi di tutti e il primo ad esserne consapevole è Beppe Grillo, l’apprendista stregone che non riesce a gestire la sua alchimia. E poichè in politica non esistono vuoti di potere ecco che dalle quinte spunta il nuovo pretendente, Matteo Salvini, l’ultimo arrivato che si è preso la scena. Tutto lascia supporre che tra Di Maio da una parte e magistrati dall’altra, con un Bossi non troppo soddisfatto di avergli ceduto il posto, lo spettacolo non durerà a lungo. Il povero Matteo ha alzato troppo la posta, tra comunismo padano e sovranismo rischia sempre più di perdere il filo del discorso politico, insidiato da una Giorgia Meloni ormai tutta protesa fuori della Garbatella, il popolare quartiere romano che un tempo costituiva tutto il suo feudo.

Anonimo ha detto...

La Comunità San Patrignano: "coltivare lecitamente in ambiente domestico una sostanza stupefacente inciderà negativamente sull’educazione dei minori che cresceranno, sempre di più, nella convinzione che l’utilizzo di cannabis sia innocuo e socialmente condiviso nello strisciante e progressivo percorso verso la legalizzazione che da anni è ormai in corso nel nostro Paese".

"Tutto ciò quando le evidenze scientifiche hanno ormai ampiamente dimostrato le conseguenze negative sulla salute della popolazione e, in particolare, sullo sviluppo cerebrale in età evolutiva".

"Mentre i Tribunali dei Minori continueranno ad emettere sentenze di allontanamento di adolescenti da genitori tossicodipendenti a causa della loro incapacità educativa, il ramo superiore della Magistratura ritiene invece lecito che un genitore coltivi e consumi una sostanza stupefacente in casa in presenza dei propri figli".

"Desideriamo ricordare la Convenzione sui diritti dell’Infanzia approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176".

In particolare l’art. 33 recita testualmente: “gli Stati parti adottano ogni adeguata misura, comprese misure legislative, amministrative, sociali ed educative per proteggere i fanciulli contro l’uso illecito di sostanze stupefacenti e di sostanze psicotrope, così come definite dalle Convenzioni internazionali pertinenti e per impedire che siano utilizzati fanciulli per la produzione e il traffico illecito di queste sostanze”.

Detto questo, detto tutto.

Anonimo ha detto...

Siamo come la Francia al tempo del Governo di Vichy. Siamo governati da collaborazionisti. Con una differenza. I Francesi erano occupati dai nazisti e non avevano scelta, noi, cretini tra i cretini, abbiamo votato i partiti infestati dai traditori.

Anonimo ha detto...

La droga Spice sta conquistando il mercato italiano, si tratta di una sostanza sintetica, un mix di erbe i cui effetti ricordano quelli della cannabis, ma le cui conseguenze sulla salute sono di gran lunga peggiori.[...]
La Spice è conosciuta anche come la droga degli ‘zombie': nei mesi scorsi infatti sono stati pubblicati online video di persone sotto l'effetto di questa droga che sembrano dei veri e proprio morti viventi.

Spice in Italia. Secondo lo studio ‘Espad Italia’ dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche (Ifc-Cnr), i giovani del nostro Paese sono grandi fan della Spice, che si piazza comunque in seconda posizione: alla numero uno c'è la cannabis. Preoccupa l'ascesa di questa droga degli zombie poiché i suoi effetti sul lungo periodo ancora non sono noti.

https://scienze.fanpage.it/la-spice-piace-agli-italiani-cos-e-la-droga-sintetica-simile-alla-marijuana-e-perche-fa-male/p2/

Maria Guarini ha detto...

http://m.ilgiornale.it/news/politica/pessimo-segnale-ai-giovani-non-basilico-coltivare-fa-danni-1804579.html