venerdì 10 aprile 2020

Ecco tutte le balle che Conte ha raccontato sul Mes in tv

Il premier ha accusato il centrodestra di aver fatto nascere il Fondo Salva Stati. Ma ha sbagliato date, nomi: tutto
Le parole di Giuseppe Conte in tv e l’attacco diretto alle opposizioni difficilmente verranno dimenticate. Hanno segnato un solco pesante tra la maggioranza e l’opposizione. Il premier ha di fatto usato la tv per mettere nel mirino i partiti del centrodestra per distogliere l’attenzione dalla Caporetto dell’esecutivo raccolta in Europa. I giallorossi hanno dovuto ingoiare il rospo del no ai coronabond e il sì ad un Mes calmierato che però potrebbe portare l’Italia sotto il tacco di Bruxelles. E il maldestro tentativo del premier di usare la tv per regolare i conti è scomposto e pieno di inesattezze. Per non chiamarle bugie.
La più pesante di tutte arriva dopo l’annuncio del lockdown prolungato fino al 3 maggio. E nel mirino c’è proprio tutto il centrodestra: “L'Italia accetta di discutere il Mes non confezionato perché questi Paesi ce lo chiedono. Qualcuno dice è una trappola, allora chi ha confezionato questa trappola si assuma la responsabilità. Era il 2012, io non c'ero, c'era un governo di centrodestra e se non sbaglio la Meloni era ministro”. Parole pesantissime, dette, ripetiamo, in tv in diretta. Di fatto il governo del centrodestra a cui si riferisce Conte è caduto l’11 novembre del 2011. Il Mes è nato il 27 settembre del 2012. Quasi un anno dopo. A palazzo Chigi c’era Mario Monti e la Meloni non faceva certo parte di quel governo. Due inesattezze pesanti che rischiano di confondere gli italiani. E a rinfrescare la memoria al premier c’ha pensato proprio la leader di Fratelli d’Italia: “Presidente Conte, nel 2012 al Governo non c'ero io, c'era Monti. Non è bello usare la televisione di Stato per diffondere fake news”.
Parole ripetute anche da Salvini e da tutto il centrodestra che di fatto chiede al premier toni più moderati e soprattutto il rispetto delle opposizioni. L’uscita del premier è stata così fuori luogo che perfino il direttore di tgLa7, Enrico Mentana, si è lasciato andare ad un commento piuttosto chiaro: “Se possiamo dire, l'avremmo francamente evitato. Se l'avessimo saputo, non avremmo mandato in onda quella parte della conferenza stampa”. Insomma questa volta il premier ha davvero abbandonato gli abiti del suo fare “anglosassone” col velo di pacatezza che lo accompagna per accusare (a colpi di fake news) le opposizioni su un pasticcio, quello in sede europea sul Mes, che ha la firma dei giallorossi e del ministro del Tesoro Gualtieri. Conte ha varcato un limite, quello del rispetto del dialogo fra maggioranza e opposizione. Una frattura profonda che difficilmente potrà rientrare nel giro di qualche giorno… Fonte

21 commenti:

Anonimo ha detto...

M mattarella non ha mai niente da dire?

mic ha detto...

Credo che lo abbia detto con questo, che probabilmente conte ha subìto più che voluto:

Coronavirus, Vittorio Colao guiderà la task force per la ricostruzione
https://www.repubblica.it/politica/2020/04/10/news/vittorio_colao_coronavirus_commissione_ricostruzione-253657590/

Anonimo ha detto...

Questo signore si chiama Vittorio Colao. Vi dice niente ?

Vi rinfresco la memoria.

È stato l'amministratore delegato della Vadafone fino al 2018.

Niente di grave direte, soltanto che ci sono due questioni che lasciano di ghiaccio.

1) È membro stabile del Bilderberg
2) Le teorie complottiste del 5G riguardavano sopratutto la Vadafone, cercate e troverete ovunque.

Sarà vero? Non sarà vero?
Non sappiamo, ma una verità effettiva c'è:

E' APPENA STATO NOMINATO PRESIDENTE DELLA TASK FORCE DAL GOVERNO ITALIANO

Certo che ce la mettono tutta per farci credere che i nostri sospetti siano verità. È difficilissimo chiudere due occhi.

Anonimo ha detto...

La fine di Conte. Qualcuno ora salvi l'Italia.
"Eravamo tutti in attesa dell’ennesima conferenza stampa del premier Giuseppe Conte: l’abbiamo aspettato per ore, fino a quando finalmente alle 19.30 si è presentato. Aspettavamo un discorso su quando e come partirà la fase 2, quella sulla riapertura del Paese dopo il lockdown, poi il giudizio sull’accordo dell’Eurogruppo, poi la risposta a una serie di domande. Abbiamo avuto questo e poi è arrivato l’imprevisto e l’irrituale: un attacco frontale, senza contraddittorio, all’opposizione. Un attacco non nato da una domanda di un giornalista ma dall’impulso del premier stesso.
Conte rappresenta un governo che è espressione di una maggioranza politica, per cui può fare lotta politica. Ma che senso ha ora? Che senso ha così? Ha detto più volte di voler unire il Paese, ma attaccare le opposizioni produce l’effetto opposto. Si dirà: ma le opposizioni hanno attaccato il governo e il premier, per cui questa è solo la replica. Vero, con una postilla fondamentale: in democrazia, il ruolo delle opposizioni è quello di fare le pulci al governo, non il contrario. È una consuetudine, una etichetta, una convenzione ed è anche ciò per cui le opposizioni si chiamano così. Governo e opposizione non sono la stessa cosa, non hanno gli stessi poteri e non hanno le stesse responsabilità.
Conte guida il Paese nella più grave emergenza del dopoguerra, come lui stesso l’ha definita. Ed è vero. Ciò, però, dovrebbe portare un atteggiamento più istituzionale e non dovrebbe portarlo a dare dei bugiardi a due esponenti dell’opposizione, a maggior ragione se poi si commette un errore enorme, come quello di dire che uno dei due (Giorgia Meloni) era al governo quando il Mes fu approvato dal Parlamento nel 2012. Ecco, nel 2012 l’Italia era guidata dal governo Monti, non dal centrodestra. E quando il provvedimento fu ratificato dal Parlamento, Meloni non c’era. La Lega votò contro, come ha ribadito immediatamente Salvini. Poi perché esporsi così violentemente se come ribadito dallo stesso Conte: “L’Italia non chiederà l’utilizzo del Mes”. Attaccare così dicendo un’imprecisione così pesante e politicamente grave è stato un fallo di frustrazione. Un brutto fallo. In un momento di grave crisi perché scendere sulla polemica politica che potrebbe avere altri luoghi e altri spazi? Più volte il premier ha fatto appello al senso delle istituzioni, bacchettando chi a suo dire non ne ha a sufficienza. Eppure, stavolta, misura, eleganza, sobrietà che sono state rivendicate nelle ultime settimane sono state perse dalle parti di Palazzo Chigi. E questo anziché unire il Paese rischia invece di dividerlo profondamente." Sky
Ieri un terzo d'italia ha esultato e sembrava felice con i morti accanto, rinchiuso in casa da un mese e senza un euro guadagnato dopo trenta giorni di sole parole e debiti.
È una Nazione che ha bisogno anche di altre persone e non solo di altri politici.

Anonimo ha detto...

Complottismo. Riapertura attività di silvicoltura. Di fatto disboscare. 5g necessitano di disboscamento. Colao, ex Vodafone, alla ricostruzione economica... Mmmmmmmmm. Gatta ci cova. ( ps del 5g al sottoscritto non interessa nulla al momento).

Anonimo ha detto...

Un attacco diretto, frontale. “Stavolta devo fare nomi e cognomi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni” dice Giuseppe Conte nel corso della conferenza stampa in cui ha duramente criticato i principali leader dell’opposizione di centrodestra per dichiarazioni sul Mes, il Fondo Salva-Stati. “Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Questo Governo non lavora col favore delle tenebre: guarda in faccia gli italiani e parla con chiarezza” dice alzando i toni in maniera assolutamente inusuale il presidente del Consiglio.

Immediata la replica dei due leader, che accusano il capo del Governo di “metodi da regime”.

“Il premier Conte indice una conferenza stampa pochi minuti prima dell’edizione più vista dei tg per accusare l’opposizione di dire menzogne, senza possibilità di replica e senza contraddittorio. Credo non si sia mai vista una cosa del genere nella storia della democrazia, e la dice lunga sulla tracotanza di questo Governo” afferma Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. “Mi aspetto che la Rai mi dia possibilità di replica alla stessa ora, con lo stesso tempo e con la stessa visibilità. Il Presidente Mattarella non ha nulla da dire su questi metodi degni di un regime totalitario?”.

“Usare la tv di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da regime, roba da Unione Sovietica” replica il segretario leghista Matteo Salvini. “Perchè non hanno bloccato il Mes? Perchè il Pd vuole la tassa patrimoniale? Perchè i 5 stelle vogliono ancora bloccare la Tav? Perchè Leu vuole tassare la casa e i risparmi degli italiani? Dov’è la cassa integrazione promessa? Quando arrivano davvero i soldi? Che fine ha fatto il blocco dei mutui per chi è in difficoltà? Cosa fanno per aiutare chi non ce la fa a pagare affitti, rate e bollette? Perchè non aiutano davvero partite Iva e autonomi? Quando arriveranno i soldi promessi alle imprese? Sempre colpa di Salvini?
Altro che collaborazione, che delusione signor Conte”.

https://www.huffingtonpost.it/entry/meloni-e-salvini-reagiscono-allattacco-di-conte-metodi-da-regime_it_5e90b870c5b6d641a6be7107

mic ha detto...

Il documento dell’Eurogruppo e le balle di Conte sul MES (di P. Becchi e G. Palma su Libero di oggi)
Articolo a firma di Paolo Becchi e Giuseppe Palma su Libero dell’11 aprile 2020 (versione integrale):

Alla fine è successo quello che doveva succedere. Nonostante le rassicurazioni di Conte dei giorni scorsi, in cui aveva più volte confermato a reti unificate la sua avversione al Mes e la necessità dei coronabond, l’Eurogruppo di giovedì si è chiuso con l’accettazione del Mes da parte del nostro ministro dell’economia e l’esclusione dei coronabond. Conte ieri ha detto di avere una sola parola e che la sua posizione sul Mes non cambierà mai, quindi lui resta contrario. Ma allora, se così fosse, perché Gualtieri in seno all’Eurogruppo ha aderito ad un meccanismo che già sappiamo far molto male al Paese e sul quale non si è d’accordo? Ciò che è accaduto merita una analisi giuridica e politica.

Dal punto di vista giuridico l’Eurogruppo è una Istituzione non prevista dai trattati istitutivi della Ue, è una riunione informale dei ministri delle finanze degli Stati che adottano l’euro. Tra l’altro bisognerebbe osservare che l’art. 222 del Tfue (trattato sul funzionamento dell’unione europea) prevede l’applicazione dello “spirito di solidarietà qualora uno Stato membro sia oggetto di un attacco terroristico o sia vittima di una calamità naturale”. Il virus è certamente una calamità naturale, ma la solidarietà è completamente venuta a mancare per gli egoismi dei paesi del Nord Europa.
Detto questo, quello che decide l’Eurogruppo è ciò che poi le Istituzioni dell’Unione portano avanti. Il documento sul quale giovedì sera i ministri delle finanze hanno trovato l’accordo finisce ora sul tavolo del Consiglio europeo che si riunirà il 23 aprile, composto dai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri, che prima di firmare potranno limarlo ma non modificarlo del tutto.
Il documento sottoscritto dai ministri delle finanze prevede tre interventi: il Sure (interventi europei a sostegno della cassa integrazione e della disoccupazione), la Bei (banca centrale degli investimenti) e il Mes (meccanismo europeo di stabilità). Il punto 16 del documento prevede espressamente che “gli Stati membri dell’area euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi Covid 19”. Questo vuol dire che il cosiddetto Mes “senza condizionalità” potrà essere attivato solo per le spese mediche e sanitarie riguardanti l’emergenza epidemiologica, mentre al di fuori di questo circoscritto intervento “seguiranno le disposizioni del Trattato Mes”, cioè dovranno essere applicate le condizionalità del Mes previste dal trattato vigente. In altre parole per il sostegno economico a famiglie e imprese, l’eventuale ricorso al Mes potrà avvenire solo alle condizioni previste dal trattato del 2012, su tutte la ristrutturazione del debito, vale a dire i tagli alla spesa pubblica e il consolidamento fiscale. In altre parole come in Grecia.
Il ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità sarà concesso, si legge nel documento, nei limiti del “2 per cento del Pil del rispettivo membro alla fine del 2019, come parametro di riferimento”. Per l’Italia circa 37 miliardi. Non è uno scherzo. Ma c’è di peggio. Gli Stati membri che ricorressero al Mes, si legge sempre nel documento, “rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue”. Questo vuol dire che, passata l’emergenza sanitaria, gli Stati che avessero fatto ricorso al Mes saranno sottoposti alla sorveglianza economica e fiscale dell’Unione, esattamente ciò che avvenne per la Grecia. Del resto, l’art. 136 del Tfue prevede che “la concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell’ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità”. Da qui non si sfugge.

Anonimo ha detto...

Conte si rimangia il sì al MES?

Alla fine Conte e Gualtieri hanno fatto dietrofront.. Forse per timore di una rivolta.. Hanno testato prima l'impatto sui social.. Ma comunque i loro obiettivi restano quelli di indebitare e far fallire il paese. E lo dimostrano sia lo stato delle aziende allo SBANDO, COSTRETTE ALLA CHIUSURA FORZATA A FRONTE DI DATI SUL COVID PALESEMENTE E CRIMINOSAMENTE FALSATI E INGANNEVOLI, sia la proposta degli pseudo aiuti(prestito bancario ad aziende che non producono e con difficoltà a rimborsare).

Anonimo ha detto...

Presidente Conte,
ieri come tutti i 60 milioni di italiani ho ascoltato il suo "roboante" discorso, come in ogni conferenza lei si è dimostrato un gran sofista, ha reso il discorso peggiore migliore. Ma nel suo discorso ci sono alcune cose che non quadrano, poiché forse preso dall'eccessiva smania di attaccare le opposizioni si è confuso:
1) nel 2011 nacque il MES con il governo Berlusconi e l'allora Lega Nord con 51 voti votò no, Giorgia Meloni fu assente perché in dissenso con il suo partito (il suo attuale compagno di governo);
2) nel 2012 il governo Monti perfezionò il MES, in tutte e due le votazioni il PD votò favorevolmente compatto;
3) Mario Centeno, Presidente dell'Eurogruppo, ha stilato il documento in cui si enuniciano i primi tre istituti economici per combattere il Covid-19:
- MES;
-BEI;
-Recovery Found.
Non si menzionano gli Eurobond.
(questo è un documento stilato e accettato da tutti i Ministri delle Finanze europei all'unanimità)
4) dopo la fine dell'Eurogruppo, il nostro Ministro delle Finanze Gualtieri festeggiava dicendo che avevamo gli Eurobond, l'omologo olandese Wopke Bastiaan Hoekstra diceva che l'Olanda aveva vinto la sua battaglia contro gli Eurobond e si era accettato il MES con e senza condizionalità;
5) lei, che si vanta di essere Churchill, si vanta di possedere del galateo istituzionale, perché ieri ha attaccato senza diritto di replica i due leader maggiori delle opposizioni, non era Churchill in quel momento o l'avversario di Churchill?
Quindi o lei non sapeva e il Ministro delle Finanze Gualtieri è andato ad accettare da solo la prima bozza del MES o lei era consapevole ed è doppiamente colpevole.
P.s SIGNOR CONTE, SI RICORDI CHE LEI DEVE ESSERE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI TUTTI; LEI NON E' ELETTO, MATTEO SALVINI E GIORGIA MELONI INSIEME A TUTTO IL CENTRO- DESTRA Sì.

Anonimo ha detto...

Conte ha battuto Renzi.

Come sapete non guardo la TV, ma questa sera ho ascoltato Conte, volevo vedere fin dove poteva spingersi.

In pratica ha pensato di suicidarsi, con una spiegazione al MES subliminale, oltre la fantasia renziana.

Il messaggio è questo, il MES è inadeguato perché vecchio e insufficiente e poi è anche brutto perché lo ha ratificato il governo Berlusconi, cosa non vera perché lo ha ratificato il Governo Monti, esattamente come lui voleva ratificare il MES 2.0 che la Lega e il Virus gli hanno impedito.

Ma questo strumento inadeguato e innocuo, nel caso il 23 Aprile la Germania dica no agli eurobond, cosa certa, si può anche utilizzare, tanto non lo abbiamo ratificato noi.

Questo è il messaggio subliminale ma non troppo che vi ha lanciato Conte questa sera utilizzando la TV di Stato, per dire inesattezze e fesserie.

Se qualche grillino vuole scommettere che dopo il 23 giorno di conferma al Consiglio Europeo andrà cosi, sono pronto a farlo pubblicamente, visto che noi siamo dispensori di "fake news" e loro vittime del subliminale.
Vincenzo Angelini su Fb

Da Fb ha detto...

In Democrazia Governo ed Opposizione sono due cose diverse.
Hanno compiti diversi.

E soprattutto hanno responsabilità diverse.

Perché così aggressivo ieri Giuseppe Conte se alla fine è sicuro che non utilizzerà il famigerato MES ?

Perché una uscita così grossolanamente sbagliata nei fatti e nei numeri ?

Il MES è nato come idea nel 2010 (in carica Governo Berlusconi), come idea e discussione, ma è arrivato in Europa nel 2012 dove è stato firmato e poi ratificato nei Parlamenti nazionali (in Italia votarono a favore, sotto il Governo Monti, PD, PDL con astensioni e assenza della Meloni, contro votò la Lega). Trattato firmato il 2 febbraio 2012, approvato dal Parlamento 12 e 19 luglio 2012.
Il Governo Berlusconi si dimise a Novembre 2011.

Quindi il MES nasce col Governo Monti ed è votato anche dagli alleati di Conte, ovvero il PD.
Ripeto, non capisco un attacco così violento se sei strasicuro che non lo attiverai.

Al di là di aver devastato una parvenza di unità nazionale (fino a due giorni fa le opposizioni erano da Conte a proporre idee, tutte respinte con la richiesta di fiducia al Senato), in questo momento Conte mi appare estremamente nervoso.

Non lo ritengo un buon segnale, così come avevo subito pensato mentre tanti si esaltavano dell’attacco a Meloni e Salvini.
Mastico politica da qualche anno ed ho imparato che quando ci sono strappi istituzionali mai visti in precedenza vuol dire c’è qualcosa che non va.

Ma lui ha ottenuto il risultato sperato : tutti a ridere e deridere Meloni e Salvini e non a vedere che ancora, a tre giorni dall’inizio della nuova settimana lavorativa, tutto è fermo, soldi fermi, finanziamenti fermi, aziende ferme, stipendi e fornitori fermi, liquidità non pervenuta.

La nostra personale Via Crucis economica va avanti, le stazioni non sono finite...

Anonimo ha detto...

Becchi - Palma
....
Vedremo se il Parlamento esiste ancora e cosa farà il M5s. Intanto però il fatto che il ministro Gualtieri abbia aderito allo strumento del Mes senza previa autorizzazione delle Camere giustifica la presentazione da parte delle opposizioni di una mozione di sfiducia individuale nei confronti di un ministro che certo non ha difeso l’interesse nazionale. Wolfgang Munchau, colonnista del “Financial Times” ha espresso con grande chiarezza l’idea che “l’accordo raggiunto dall’Eurogruppo non è positivo per l’Italia e l’Europa meridionale. Come spesso accade, vediamo un ministro delle finanze italiano che accetta un accordo che alla fine non è nell’interesse del suo Paese”. Ci associamo a questo giudizio.

Anonimo ha detto...

CORONAVIRUS E GOVERNO CONTEVIRUS

CON LA SCUSA DELLA PANDEMIA QUESTO GOVERNO CI VENDE ALLO STRANIERO

Parla l'economista Giulio Sapelli:
«L'accordo dell'Eurogruppo è la classica montagna che ha partorito il topolino, che unita alla debolezza delle misure italiane, lascia prevedere il peggio».
«Le proposte di patrimoniale sono una follia, iniziative degne di Chavez».
«L'unica strada è il prestito nazionale, come proposto da Tremonti e da Bazoli, un prestito volontario per la ricostruzione, come dopo la Seconda guerra mondiale».
«Questi governanti se ne fregano perché dipendono dall'estero, Vaticano compreso».
«Questo è un governo che dipende dall’estero, che insegue politiche alla Chavez; siamo alla totale separazione della classe politica dal Paese».

Giudizio molto severo quello dell’economista Giulio Sapelli, che riassume la condotta economica del governo nel rispondere alla crisi provocata dall’esplosione dell’epidemia di coronavirus.

Giudizio che, dopo l’accordo dell’Eurogruppo di due giorni fa, esce ulteriormente rafforzato dopo la sconcertante performance ieri sera del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Questi ha smentito qualsiasi accordo sul Mes (il Meccanismo Europeo di Solidarietà) e sulla rinuncia agli Eurobond, malgrado fosse stato annunciato la sera prima l’adesione del ministro dell’Economia Roberto Gualtieri all’accordo. Capiremo nei prossimi giorni come stanno veramente le cose, ma intanto cerchiamo di capire il valore dell’accordo raggiunto a Bruxelles.

Bocciati gli eurobond, passa una versione “light” del Mes, una dotazione complessiva di 410 miliardi, erogabili senza condizioni ma solo per l’emergenza sanitaria legata al Covid-19 e comunque gli Stati vi potranno accedere per un massimo del 2% del Pil (per l’Italia si tratta di una cifra intorno ai 35 miliardi); ci sono inoltre 25 miliardi messi a disposizione dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei), un fondo di garanzia paneuropeo a sostegno delle piccole e medie imprese; più avanti poi si parlerà di un “Recovery Plan”, ancora tutto da definire.

... È la conferma che ABBIAMO A CHE FARE CON UN GOVERNO CHE È UNA MUCILLAGINE PERISTALTICA, CHE DIPENDE DALL’ESTERNO...

Anonimo ha detto...

Grecia, fuori tutto: dopo gli aeroporti e il Pireo, venduto anche il porto di Salonicco

Dopo gli aeroporti e il Pireo, la Grecia vende anche il porto di Salonicco. L’agenzia ellenica per le privatizzazioni Hrdaf ha confermato l’accordo di vendita per 1,1 miliardi di euro del 67% della proprietà dei moli del porto di Salonicco a un consorzio internazionale guidato dai tedeschi del gruppo Deutsche Invest Equity Partners, e comprendente le francesi Terminal Link Sas e Cma Cgm, l’azienda pubblica cinese China Merchants Holdings International. Unica concessione alla nazione ospite il gruppo greco Belterra Investments, controllato dal miliardario russo-greco Ivan Savvides.

Anche se tecnicamente manca ancora il parere della Corte dei Conti, in pratica i giochi sono fatti e ora la cordata internazionale entrerà nei due terzi del pacchetto del gruppo Olth che gestisce il porto di Salonicco, finora pubblico.

Dopo che il 12 aprile sono stati privatizzati 14 aeroporti regionali venduti in concessione al gestore tedesco Fraport per 1,2 miliardi di euro, tra cui proprio quello di Salonicco, ora la Grecia attua la sua seconda maggiore privatizzazione. Il che significa che servizi basilari di trasporto e comunicazione dell’antica Tessalonica sono ormai in gran parte di proprietà estera. In base al piano imposto negli ultimi anni da Ue e Fondo Monetario Internazionale al governo di Atene la Grecia è quindi costretta a vendere il 2° porto per grandezza e volumi dopo il Pireo di Atene, già dall’aprile 2016 per la maggioranza di proprietà del colosso cinese dei container navali Cosco, riporta FinanzaReport.
 Il fuori tutto però non è ancora finito. E dopo le infrastrutture nei prossimi mesi la Grecia provvederà a porre sul mercato anche una quota del 35,5% della compagnia energetica Hellenic Petroleum. E una quota del 5% della Ote, la maggiore azienda di telefonia del Paese.
https://www.webitmag.it/grecia-gli-aeroporti-pireo-venduto-anche-porto-salonicco_127472/

Anonimo ha detto...

in riferimento al Mes, ha deciso di scaricare tutta la sua frustrazione sugli avversari politici, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, accusandoli (ingiustamente) di essereveri i padrini del Fondo Salva-stati: una strategia, se si voleva far divampare le polemiche, che pare abbia funzionato, dato che non si è parlato d'altro nelle ultime 24 ore. Come rivela un retroscena di Dagospia, infatti, il problema di Giuseppi non era certo l'opposizione, ma i tormenti della sua stessa maggioranza.

Conte, scrive Dagospia, "aveva alle spalle un pomeriggio di risse con i capidelegazione della maggioranza con un nervosissimo Franceschini che lo pressava di firmare il ‘Mes sanitario senza condizionalità" alla faccia dei cinque stelle. "Mentre il suo acerrimo nemico Di Maio, che per sicurezza aveva scortato il capodelegazione Bonafede e Crimi, lanciava la simpatica idea di fermare i lavori della Tav, tanto per far incazzare ancor di più la Francia". Aggiungete l'uscita di Delrio "che ha invocato la Corona-tax, una patrimonialina da scucire dalle tasche del già tartassato ceto medio che potrebbe racimolare un miliardo e 300 milioni. Prendete tutto questo ed ecco che "avrete lo stato di instabilità emotiva”del Conte Casalino alle 19.30 di ieri". Così, quella che secondo Mattarella doveva essere la sorpresa nell’uovo di Pasqua agli italiani, l’annuncio di Vittorio Colao, il supermanager a capo di una task force per la Ripartenza (Fase 2) e per la Ricostruzione (Fase 3) è letteralmente passata in secondo piano, adombrata dalle durissime polemiche e dagli scontri sui social delle varie fazioni.
https://www.ilgiornale.it/news/politica/ecco-cosa-c-dietro-furia-conte-tv-1853084.html

Da Dagospia ha detto...

Come mai nel suo pirotecnico intervento a reti unificate, a proposito del famigerato MES, Conte ha sparato solo contro Salvini e Meloni e non ha menzionato Silvio Berlusconi? Si è limitato a pronunciare “governo di centrodestra” ma non ha infilzato il Banana di Arcore.

L’avvocato di Padre Pio ha sposato l’idea del suo rasputin Rocco Casalino: la conquista dei voti parlamentari di Forza Italia, gran parte manovrati dall’Eminenza Azzurrina Gianni Letta.

Anonimo ha detto...

CON IL “MES” ANDRA’ TUTTO IN MALORA, MA FORSE E’ UN BENE PERCHE’ …

Nei nostri ultimi articoli avremmo preferito avere torto ed invece abbiamo avuto maledettamente ragione – e nonostante ciò, come delle novelle Cassandre, siamo rimasti inascoltati – così, solo chi ci segue da tempo, si è potuto rendere conto di quanto le nostre previsioni fossero accurate.

Ora molti dei nostri lettori ci hanno scritto in privato (postmaster@lortis.it) per sapere cos’altro potrà accadere al nostro Paese e questo, non certo perché siamo dei maghi ma molto più semplicemente perché c’è grande smarrimento nel popolo.

Il sogno europeo, infatti, per tutti si è infranto, anche tra gli europeisti più convinti e come da noi già denunciato in più di un’occasione, in Italia, attualmente, mancano delle serie figure, di riferimento, credibili.

Pertanto, interpretando il desiderio di molti, ci permettiamo di illustrare il possibile sviluppo dell’attuale situazione politica italiana.

Al di là di ciò che Conte va spergiurando, “alla fine della fiera”, l’Italia accetterà il MES.

Fatto ciò, finita l’emergenza sanitaria, molto probabilmente tra maggio e giugno, l’attuale Esecutivo sarà rimpiazzato da una grande coalizione: maggioranza più opposizione con a capo Mario Draghi.

La leadership di Draghi servirà a indorare la pillola: a mascherare la Troica che in questo modo non sarà fisicamente presente (famoso MES light) ma sarà tutelata in tutto e per tutto dall’ex Presidente della BCE, il quale – con la maestria e lo zelo che lo hanno già contraddistinto ai tempi delle grandi privatizzazioni delle tante società a partecipazione statale – provvederà all’ulteriore dismissione dei cosiddetti gioielli di famiglia.

Tutto sembrerà filare liscio come l’olio, come già è accaduto in precedenza in quel di Atene, se non fosse che, per nostra grande fortuna, questi signori hanno fatti i conti senza l’oste.

L’Italia, piaccia o non piaccia, non è affatto la Grecia.

Il nostro Paese è famoso per l’arte dell’arrangiarsi, e qui, più che in ogni altra parte del mondo, il lavoro nero ha un peso importantissimo, ergo, molti di questi lavoratori sommersi, essendo rimasti senza alcuna tutela per tutto questo tempo, alla fine dell’emergenza Covid-19, si aggireranno per lo stivale come lupi disperati e famelici, quindi disposti a tutto.

A questa ampia platea vanno aggiunti:

• I tanti piccoli imprenditori che - non potendo in alcun modo accollarsi un altro debito, cioè quello proposto dal famoso bazooka da 400 miliardi di Euro, ai vecchi debiti pregressi – si ritroveranno praticamente in mezzo alla strada;
• Le tante famiglie che vivevano con la sola pensione d’anzianità dei loro genitori o nonni e che, a seguito della dipartita di questi ultimi, a causa del CoronaVirus, sono rimasti senza reddito e quindi disperati.

Tutti costoro potrebbero essere dei pericolosi rivoluzionari.

Se poi si pensa che questi ultimi possono essere anche sobillati adeguatamente, in alcune zone d’Italia, dalla malavita – la quale, nel mentre, ha riguadagnato ingenti fette di territorio poiché, a differenza dello Stato Italiano, ha notevoli risorse finanziarie per sostituirsi alle legittime istituzioni nel reperimento dei beni di prima necessità – la cosa si fa ancora più pericolosa.

Una volta presi i soldi del MES l’Italia dovrà pensare anche di restituirli.

Alle spese di questo strozzinaggio legalizzato, dobbiamo giustamente aggiungere gli importi per la manutenzione e ammodernamento delle infrastrutture già precedentemente programmate e quindi, non procrastinabili.

Anonimo ha detto...

.... segue
Se fossimo in una situazione normale, o con delle eccellenti prospettive di crescita, restituiremmo quanto ci è stato dato senza neanche accorgercene, ma siccome, nell’immediato futuro, la crescita non sarà così tumultuosa per pagare tutto questo saremo costretti a:

• Attuare una patrimoniale;
• Tagliare ulteriormente la sanità;
• Cedere la gestione di aeroporti e porti (cosa tra l’altro già avvenuta anche in Grecia);
• Innalzare l’età pensionabile;
• Abbassare l’importo delle pensioni;
• Ridurre il numero delle assunzioni nel pubblico;
• Ridurre gli stipendi;
• Precarizzare ancora di più il lavoro.

Ora, se qualcuno pensasse che, anche di fronte a questo, gli italiani continueranno ad essere un popolo di pecoroni, beh, si sbaglia di grosso!

Costoro infatti, pur avendo ragione sul fatto che la genia italica è, sostanzialmente, stirpe bonaria, dimenticano, grossolanamente, che l’Italia, nel corso del 900, ha contribuito in maniera decisiva alla germinazione e generazione, dei due più grandi totalitarismi del secolo scorso: il fascismo ed il comunismo.

Risposte radicali, queste ultime, agli antipodi ideologicamente, ma, accomunate nella avversione del caos.

Dunque, ciò che si è manifestato nel passato, per una costante vichiana della storia, potrebbe tranquillamente ripresentarsi sotto nuove spoglie oggi.

Se poi vogliamo divertirci a fare gli storici allora mi sento in dovere di citare altri due esempi:

• La Rivoluzione Messicana (1910-1920);
• La Rivoluzione Iraniana (1978-1979).

Nel primo caso, l’evento similare, è rappresentato dalle continue concessioni che lo Stato dell’epoca apportò alle imprese straniere, aggravando così le condizioni di povertà dei contadini e degli operai messicani, a favore dei latifondisti, del capitale straniero e di un gruppo di politicanti e militari che, in maniera a dir poco spregiudicata, gestivano le risorse pubbliche. Ebbene, in questo frangente sorse il funesto mito della cosiddetta “macelleria messicana”.

Nel caso delle rivolte contro lo Scià questi fece il tragico errore di confidare nella fedeltà del proprio esercito, il quale, chiamato ad intervenire contro i rivoltosi, rimase acquartierato nelle proprie caserme facendo così disciogliere il regime imperiale in un battibaleno. Allo stesso modo, in Italia, c’è qualche politico folle che possa mai credere che i Carabinieri, la Polizia, o l’Esercito, possano, di propria sponte, salvo qualche caso isolato, sparare contro una folla di connazionali che chiedono solo la caduta del Governo o un cambio di regime? Io credo di no, perché se ci fosse qualcuno che crede in questo sarebbe da ricovero coatto. L’Italia non è la Cina, e non è neanche più il Paese degli anni 20 del secolo scorso, dove vi erano dei reparti fortemente politicizzati e ideologicizzati.

Ragion per cui l’Ortis non vuole in alcun modo propagandare la rivolta, ma ha il dovere di indicare – ai propri lettori e all’attuale classe dirigente, per onestà intellettuale e deontologia professionale – gli errori progettuali, i bisogni della Nazione, e la strada migliore per arrivare nel più breve tempo possibile ad una revisione totale degli assetti geopolitici del nostro Paese, revisione, più che mai, dopo il Covid-19, necessaria.

Lorenzo Valloreja

mic ha detto...

L’Italia non è la Cina, e non è neanche più il Paese degli anni 20 del secolo scorso, dove vi erano dei reparti fortemente politicizzati e ideologicizzati.

della mancanza di reparti fortemente politicizzati e ideologizzati (in senso sinistrorso), oggi non sarei così sicura...

Anonimo ha detto...

https://it.insideover.com/politica/gli-aiuti-di-trump-allitalia-e-la-partita-per-il-post-coronavirus.html

Anonimo ha detto...

Uno degli individui più emblematici dell'Italia di oggi, David Sassoli, non per niente assiso alla Presidenza del Nulla organizzato per il male, ci informa che non dobbiamo essere contro il MES, perché il MES avrebbe cambiato natura, e non sarebbe più pertanto come era stato concepito prima.
Ora, al di là del fatto che sarebbe da valutare in quanti gli crediamo... Poniamo anche che sia vero: quindi, proprio queste sue parole sono conferma del fatto che prima era una cosa assolutamente infame come denunciato da ogni persona libera in Italia.
Ovvero, era la trappola che loro volevano imporre nel silenzio e nella prigionia degli italiani.
Lo stesso Sassoli che ci dice che il MES ora è "buono" è dunque la misura dell'infamia dell'UE, dei suoi padroni esteri e dei suoi servi italiani.
P.S.: Detto questo... esiste qualcuno che gli crede? (MV)