giovedì 9 aprile 2020

Salvini scrive a "die Welt"

Gentile "die Welt",
ho visto con stupore il vostro titolo odierno che parla di "mafia che aspetta i soldi dall'Europa".
Vorrei ricordare ai vostri lettori, che meritano un’informazione equilibrata, che l'Italia è contribuente netto dell’Unione Europea dal 1989. Da allora, gli italiani hanno versato al bilancio dell’Unione un totale di 81 miliardi di euro.
L'Italia ha anche fatto la sua parte con i fondi salvastati, versando a vario titolo oltre 57 miliardi. Come documentano studi di università tedesche, fra cui l’ESMT di Berlino, in molti casi, incluso quello della Grecia, il 95% dei fondi versati da paesi come l’Italia sono stati immediatamente girati alle banche creditrici, fra cui quelle tedesche.
Siamo stati in grado di contribuire al progetto europeo anche perché dal 1992 l’Italia ha sempre avuto un avanzo primario del bilancio pubblico, tranne che nei due anni più gravi della crisi.
Quello che appesantisce il bilancio pubblico italiano è la spesa per interessi, e in questo senso la decisione della signora Merkel di coinvolgere nel salvataggio della Grecia gli investitori privati (Private Sector Involvement), scatenando il fenomeno dello spread, ci ha penalizzato, mentre ha permesso alla Germania di finanziarsi a tassi negativi e di attirare capitali in cerca di un porto sicuro.
Il Leibniz Institut di Halle ha dimostrato che grazie a questa mossa la Germania ha beneficiato di circa 100 miliardi di afflussi di capitali, sottratti ai mercati finanziari degli altri paesi membri.
Vorrei infine ricordare che dall'inizio della crisi la Germania sta violando la regola che limita al 6% il surplus estero. Il successo delle imprese esportatrici tedesche, per il quale vi facciamo i nostri complimenti, significa però che l’economia tedesca prospera sulla spesa di altri paesi, che sono suoi clienti, e che quindi converrebbe trattare con rispetto.
In sintesi: i miliardi non sono mai arrivati in Italia dall'UE, né via bilancio comunitario, né via fondi salvastati, ma hanno preso sempre e solo direzione contraria, dall'Italia verso l’Europa, e noi non abbiamo mai chiesto se andassero a finanziare la malavita tedesca.
Ci rimane invece qualche curiosità su chi finanzi, e per quali motivi, le tante navi delle ONG che nel Mediterraneo traghettano immigrati clandestini. Saremmo lieti di leggere su "Die Welt" un’inchiesta su questo problema, magari basata su fatti e non su insulti, per capirne un po’ di più su un fenomeno che avviene in violazione delle leggi nazionali e comunitarie e che riguarda e danneggia tutti, a partire dagli stessi immigrati.
Cordialmente,
Matteo Salvini

2 commenti:

Da Scenari economici ha detto...

A casa mia c’è una gradita ospite: una cittadina irlandese con la figlia che erano in visita a mia moglie quando è iniziato il closedown e non è riuscita  a tornare in Irlanda. La casa è grande e si convive piuttosto facilmente, anzi ci si fa compagnia e si migliora  l’inglese.
Oggi la mia ospite viene da me e mi fa vedere che, senza aver fatto nessuna domanda, senza aver chiesto nulla, il governo irlandese le ha accreditato 350 euro sul conto corrente. La cifra verrà ripetuta per ogni settimana sino alla fine della chiusura nel suo paese. Lei non ha dovuto fare NESSUNA DOMANDA, online o cartacea, anzi non li ha proprio chiesti (non ha neanche problemi economici). Semplicemente il governo ha deciso di mandare questa cifra, come rimborso di emergenza, ad ogni titolare di partita IVA (o meglio del suo equivalente irlandese).
Il sottosegretario Misiani ha recentemente affermato che i famosi 600 euro (meno della metà di quanto stanziato, su base mensile, dal governo irlandese) arriveranno, se va bene, nella seconda metà di aprile, dopo oltre un mese di chiusura per molte attività. Eppure, come ha fatto l’Irlanda, bastava accreditare TUTTE le partite IVA che avessero già fornito il conto corrente per i pagamenti, oppure chiederlo e pagare subito. L’Agenzia delle Entrate ha TUTTI I DATI, avrebbe potuto pagare tutti già a marzo. Invece si è voluto umiliare gli italiani con il click day e quindi farli aspettare. Intanto i dirigenti del Ministero ed i Ministri stessi ricevono tranquillamente il loro lauto stipendio e passeranno una buona Pasqua…

Anonimo ha detto...

Oggi Conte in conferenza stampa dirà che il MES non è stato attivato e che nessuno ha ancora firmato nulla.
Vero, ma prima di farvi prendere per i fondelli dall'efficacia comunicativa del presidente del Consiglio, vi spiego come funziona:

1) l’Eurogruppo è una Istituzione non prevista dai trattai istitutivi della Ue, è una riunione informale dei ministri delle finanze degli Stati che adottano l’euro. Tuttavia, occorre dirlo, ciò che decide l’Eurogruppo è ciò che poi sostanzialemnte le Istituzioni dell’Unione portano avanti. Il documento condiviso in seno all'Eurogruppo dovrà essere approvato dal Consiglio europeo, composto dai capi di Stato e di governo dei 27 Paesi membri dell'Unione, che prima di firmare potranno modificare qualcosa ma non stravolgere nulla;

2) Il MES è tra le misure previste dal documento condiviso dall'Eurogruppo ieri sera (punto 16). Nel documento medesimo v'è scritto che “l’unico requisito per accedere alla linea di credito sarà che gli Stati membri dell’area euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi Covid 19. Seguiranno le disposizioni del Trattato Mes”. In pratica il cosiddetto MES senza condizionalità potrà essere attivato solo per le spese mediche e sanitarie riguardanti l’emergenza da Covid 19, mentre al di fuori di questo preciso intervento dovranno essere applicate le condizionalità del MES previste dal trattato. Questo vuol dire che per il sostegno economico a famiglie e imprese, l’eventuale ricorso al Mes potrà avvenire solo alle condizioni previste dal trattato del 2012, su tutte la ristrutturazione del debito, vale a dire i tagli alla spesa pubblica e il consolidamento fiscale (massacro per imprese, autonomi e partite Iva);

3) il documento approvato dall'Eurogruppo prevede anche che “gli Stati membri dell’area euro rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue”. Questo vuol dire che, passata l’emergenza sanitaria, gli Stati che avessero fatto ricorso al MES saranno sottoposti alla sorveglianza economica e fiscale dell’Unione, esattamente ciò che avvenne per la Grecia. Ma Gualtieri e Gentiloni gridano ugualmente vittoria, ben sostenuti dai media di regime.

E’ ovvio che in seno all’Eurogruppo non viene attivato proprio un bel niente, i ministri delle finanze sottoscrivono un documento che poi va al Consiglio europeo per le determinazioni politiche. Ma le misure sono già state decise, e tra queste c’è il MES. Gli Stati, attraverso le procedure costituzionali interne, provvederanno successivamente all’attivazione delle misure. Ma se gli strumenti sono quelli, dal MES non si scappa.

E ricordate che l'art. 136 del Tfue (trattato sul funzionamento dell'Unione europea) prevede espressamente che "Gli Stati membri la cui moneta è l'euro possono istituire un meccanismo di stabilità [...]. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria necessaria nell'ambito del meccanismo sarà soggetta a RIGOROSA condizionalità".

Questa è l'analisi oggettiva di quanto è accaduto e potrebbe accadere. Ora siete liberi di credere a chi vi pare. Fatevi pure prendere per i fondelli dalle scuse che accamperà il presidente del Consiglio, il "comandante in capo" capace di accreditare solo se stesso tradendo il Paese.

Giuseppe PALMA