Dal primo decreto che iniziava ad introdurre misure veramente limitative alla libertà personale e di circolazione (11 marzo), fino ad oggi, pur avendo il governo annunciato un primo intervento di 25 miliardi, in tasca agli italiani non è arrivato neppure un centesimo. Certo, stanotte i lavoratori autonomi hanno presentato “alla Fantozzi” (prima io! prima io!) domanda dei 600 euro una tantum, ma prima di un mese nessuno vedrà un euro.
A parte i dipendenti pubblici, che lo stipendio ce l’hanno garantito, così come pure i pensionati (fino a quando non si sa), i lavoratori autonomi (bar, ristoranti, negozi, librerie, parrucchieri, studi professionali etc), dal 12 marzo sono chiusi e non vedono un centesimo. Gli affitti commerciali vanno comunque pagati ma di incassi, causa la chiusura per decreto, nemmeno l’ombra.
Eppure bollette e rate condominiali continuano ad arrivare. Anche gli affitti abitativi vanno pagati, sono stati sospesi gli sfratti (fino al 30 giugno), non l’obbligo di pagare il canone. Per ottenere invece la sospensione dei mutui prima casa, bisogna autocertificare una riduzione del fatturato del 33% nei tre mesi successivi al 20 febbraio 2020 rispetto all’ultimo trimestre 2019. Campa cavallo…
State a casa, mi raccomando, suonate e cantare sui balconi, ma qui sono passate tre settimane e dei 25 miliardi nemmeno l’odore. Per di più, la UE ci ha messi spalle al muro imponendoci sostanzialmente di accettare il Mes (il vecchio Fondo Salva-Stati) con le condizionalità capestro che non sto a ripetervi.
Di condivisione del debito – i cosiddetti coronabond – Germania, Austria e Olanda non ne vogliono neppure sentir parlare.
Il Presidente del Consiglio Conte, che ha vestito i panni del “comandante in capo” garantendo agli italiani che non accetterà ricatti dalla UE, in realtà ha consentito a Germania, Olanda e Austria di avere un vantaggio di 15 giorni.
A Pasqua l’Italia sarà stremata, con la piccola-media impresa e le partite Iva distrutte, e Conte sarà costretto (in realtà lo sa già) ad accettare il Mes. Chiederà piccole modifiche – non rilevanti – che gli verranno concesse, e farà passare la cosa come una grande vittoria. Ma in realtà le condizionalità più importanti resteranno, soprattutto quella della ristrutturazione del debito (alias consolidamento fiscale e tagli selvaggi alla spesa pubblica).
Pd e ItaliaViva sono già uscite allo scoperto: Zanda ha addirittura proposto di dare in garanzia Palazzo Chigi e Montecitorio, mentre Marattin ha detto esplicitamente che non vi sono alternative al Fondo Salva-Stati. Gentiloni idem.
A resistere è solo la “parte buona” del M5S, che capitolerà per non rendersi responsabile di far restare, tra 10-15 giorni, gli italiani senza soldi. In Parlamento, ma anche prima, il MoVimento darà il suo assenso al ricorso al Meccanismo Europeo di Stabilità per non lasciare il Paese senza soldi: i 15 giorni di vantaggio dati alla Germania sono stati un errore gravissimo, sicuramente voluto, del Presidente del Consiglio. Gli sarà più facile farci accettare il Mes portando a casa piccole modifiche non rilevanti (un Mes mascherato), ma cantando vittoria nonostante le condizionalità più pesanti resteranno invariate! Il resto lo faranno i media di regime, esattamente come fecero con Mario Monti nel 2012 quando sottoscrisse il Mes (super-Mario lo definirono).
Il Presidente del Consiglio sta consentendo alla UE di prenderci per fame. Ora continuate pure ad applaudire il “Conte Tsipras”.
Giuseppe PALMA - Fonte
Qui l’intervista che ho rilasciato il 30 marzo
1 commento:
"In Ungheria, la Costituzione prevede regole per lo stato di emergenza, e la si applica. Qui da noi, la si dimentica. Al suo posto si inventa, creativamente, un nuovo sistema delle fonti, con al centro lo strumento “duttile” e “agile” costituito dal “decreto del presidente del consiglio dei ministri”, che non passa dalle mani del Presidente della Repubblica e sfugge al controllo del Parlamento".
" Tra l’altro, come si vede, questo insopportabile uso politico del virus vale solo se al potere ci sono “loro”. Se c’è uno come Orban, ovviamente, le cose funzionano al contrario, e non ci sono limiti alla critica demolitoria, e anche al senso del ridicolo".
https://loccidentale.it/orban-la-costituzione-ungherese-e-la-dittatura-dellignoranza/
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